ll collagene a cosa serve? È la domanda più frequente che viene posta a Google. È la proteina chiave della pelle e se consideriamo il suo peso secco, la pelle è composta per il 95% da collagene. Come un muro portante, ne garantisce architettura, densità ed elasticità. E se si paragona la pelle a un materasso, le fibre di collagene sono le molle. La quantità è ai massimi livelli tra i 25 e i 34 anni, poi diminuisce gradualmente. Con l’avanzare dell'età, i fibroblasti producono fibre di scarsa qualità. Si perde il 2% di collagene all'anno dopo la menopausa, ma altri fattori esterni, come i raggi UV, l'inquinamento, lo stress, il fumo incidono sulla quantità e qualità delle fibre che diminuiscono e provocano rughe, cedimenti e disidratazione.
I nemici del collagene
L’esaurimento del collagene è inevitabile ma, come ogni forma di invecchiamento cutaneo, diversi fattori ne accelerano il processo. Tra gli aggravanti più importanti, il fumo è uno dei maggiori, perché irrita gli enzimi che distruggono sia il collagene che l'elastina. Anche un'eccessiva esposizione al sole provoca lo stesso effetto, oltre a causare danni al DNA delle cellule e ad alterare la capacità della pelle di proteggersi. L'inquinamento contiene radicali liberi dannosi che possono danneggiare la forza e l'integrità della pelle, degradando a loro volta i livelli di collagene. L’alcol è un cosiddetto anti-nutriente, perché favorisce l’esaurimento di vitamine e minerali essenziali nel corpo, favorendo allo stesso tempo lo stress ossidativo delle cellule che può causare danni cellulari. Lo zucchero in eccesso può effettivamente cristallizzarsi nella pelle (il processo noto come glicazione) e danneggiare il collagene. Per lunghi periodi di tempo, questo può accelerare l’invecchiamento visibile.
Il collagene è la molecola più abbondante nel tessuto connettivo. Se la pelle ne è priva, la sua superficie diventa irregolare, riflette meno la luce e perde luminosità. Il collagene a cosa serve? A evitare questa trasformazione della pelle.
«Le fibre di collagene hanno un colore perlaceo - spiega il cosmetologo Lionel de Benetti in un suo studio - Sotto l'effetto della glicazione (generata dall'eccesso di zucchero) assumono un colore brunastro e si legano tra loro. E questo può avere conseguenze visibili sulla superficie della pelle. Il collagene glicato provoca la produzione di lipofuscina, un pigmento marrone, che crea macchie di colore beige sulla superficie della pelle. Questo non ha nulla a che fare con l’esposizione solare. Ciò indica che i detriti cellulari ossidati non sono stati evacuati».
I trattamenti
Esistono trattamenti topici a base di collagene. Nei cosmetici sono vietati i derivati di origine bovina, così vengono utilizzate pelle e squame di pesce provenienti dagli scarti della pesca. Ma questa molecola è troppo grande per penetrare nella pelle. Ha quindi solo un'azione superficiale, idratante e levigante.
«Da qui l'idea dei laboratori di frazionare il collagene, di tagliarlo a pezzetti - spiega Lionel de Benetti - Le frazioni vengono ridotte fino a quando la loro dimensione è sufficientemente piccola da raggiungere lo strato corneo».
Vettori e precursori
I marchi cosmetici hanno aggiunto vettori per consentire a queste frazioni di collagene di penetrare nel cuore della pelle. Questo microcollagene vettorizzato invia un messaggio di allerta alla pelle perché inizi a produrre di nuovo il collagene. Un'altra opzione sono gli attivi pro-collagene, che ne stimolano la produzione, come la vitamina C e alcune alghe. La vitamina C nella cura topica della pelle aumenta la produzione di collagene e aiuta a inibire l'enzima responsabile della sua scomposizione. Indispensabile controllare l'etichetta perché la concentrazione sia tra 5 e 15%.
I precursori del collagene sono aminoacidi che consentono al corpo di sintetizzarlo. Quando provengono da piante (soia, cereali, alghe) si parla di collagene vegetale.
«Ma dovremmo piuttosto parlare di attivi simili al collagene - sottolinea Lionel de Benetti - Questi peptidi agiscono sulla costruzione delle fibre della pelle e permettono di crearne altre. Stimolandone la produzione, l'intero sistema si riavvia».
Collagene marino e vegetale
I prodotti che contengono gli attivi noti come collagene marino (dalle lische di pesce) o collagene vegetale (ottenuto dal lievito) sono in realtà formule con peptidi o aminoacidi.
Si può anche optare per iniezioni di aminoacidi nelle zone del viso da trattare e fornire così direttamente ai fibroblasti ciò che serve per sintetizzare nuovo collagene.
Medicina estetica
In medicina estetica la terapia di induzione del collagene comprende trattamenti come il microneedling, la radiofrequenza, il rassodamento della pelle con ultrasuoni e il laser, tutti processi che stimolano la produzione di collagene. Anche i prodotti iniettabili svolgono un ruolo, con alcuni tipi di filler, appositamente progettati per stimolare la produzione di collagene. Questi incoraggiano anche le risorse naturali del corpo a produrne di più.
Gli integratori con collagene marino e bovino
L’altro approccio attuale è quello di assumere il collagene come alimento per ricostituirne le scorte. Il collagene infatti è ovunque nel corpo (dal 25 al 30% delle proteine del corpo umano): nella pelle ma anche nelle ossa, cartilagini, tendini, muscoli. È un prodotto animale e si trova nella carne ma soprattutto nella pelle e nelle cartilagini. In alternativa ci sono gli integratori alimentari, che possono essere combinati per migliorare la rete del collagene. Il collagene che contengono proviene dalla pelle dei bovini dell'industria alimentare o dalle squame e dalle lische dei pesci. Il loro peso molecolare deve essere il più basso possibile per ottimizzare l'assimilazione.
Si è discusso molto sull'efficacia degli integratori di collagene ingeribile. Per alcuni studiosi questi prodotti non riescono a superare l’intestino in quantità sufficientemente elevate da fare la differenza. Ma con il mercato globale del collagene destinato a raggiungere i 6,63 miliardi di dollari entro il 2025, le formule stanno facendo progressi. Alcuni composti del collagene possono essere distrutti durante i processi digestivi, ma le possibilità di assorbimento dipendono dalla loro dimensione. Oggi si possono utilizzare prodotti che sono stati idrolizzati (cioè modificati strutturalmente utilizzando acqua) in peptidi a basso peso molecolare che passano attraverso la parete intestinale e sono più resistenti alla digestione. Le ricerche dimostrano che possono aiutare a sostenere l'elasticità e l'idratazione della pelle, ma anche aiutare la salute delle ossa, delle articolazioni, dell'intestino.
Uno studio recente pubblicato sul Journal of Cosmetic Dermatology ha dimostrato l’efficacia dell’assunzione giornaliera di collagene idrolizzato a basso peso molecolare sulle rughe e sull’elasticità della pelle nelle donne di età compresa tra 45 e 60 anni. L'integratore nutre, ripara e costruisce nuovo collagene sulla membrana intestinale e può ridurre arrossamento, secchezza, irritazione della pelle ma anche acne ed eczema. Per essere efficace però è necessario consumarne almeno 10 grammi al giorno, per 4-8 settimane. In ogni caso, è in queste condizioni che è stato condotto lo studio. Tuttavia, per ingerire questa quantità di collagene, bisognerebbe mangiare 140 g di midollo osseo o 1 litro di brodo di ossa al giorno. La novità del momento, infatti, è Bone Broth, il brodo ricco di collagene.
Oggi il settore degli integratori sta facendo altri passi avanti con formule che combinando cacao e collagene per i loro benefici sulla pelle. Utilizzano il cacao crudo, particolarmente ricco di teobromina, ma anche di vitamine del gruppo B rigeneranti e antiossidanti protettivi, abbinato al collagene che agisce sulla compattezza e densità della pelle. Ma l’ultima novità è il caffe bio al collagene in capsule. Dopo i cubetti di cioccolato al collagene, Holidermie ha selezionato una ricetta unica di caffè biologici di diversa origine (Colombia, Etiopia, Brasile) arricchita con collagene marino Naticol premium, proveniente da pelli di pesci allevati in acquacoltura, che non modifica il gusto della bevanda, perché insapore e inodore.
Strategia in & out
Una serie di ricerche ha dimostrato che il collagene idrolizzato, se ingerito è assorbito nell'intestino tenue, trasportato a tutti gli organi poi in parte rimane nei tessuti della pelle, nella cartilagine e nei muscoli. L’obiettivo principale dei ricercatori è quello di sviluppare un prodotto in grado di somministrare una forte dose di collagene, principi attivi, vitamine, minerali con un altissimo grado di assorbimento. La scelta per i prodotti più avanzati è quella del formato liquido che permette il migliore assorbimento dei principi attivi perché gli ingredienti idrolizzati sono più facili da scomporre, a differenza di compresse e polveri che devono essere scomposte dagli acidi dello stomaco per poter passare nel flusso sanguigno. Gli integratori liquidi sono i sistemi di somministrazione più completi, bilanciati ed efficaci per i peptidi di collagene. I risultati migliori si ottengono con la strategia in & out, cioè con l’assunzione di collagene idrolizzato in formula liquida in contemporanea alla skincare a base di collagene.