LA CORRETTA ESFOLIAZIONE CUTANEA

LA CORRETTA ESFOLIAZIONE CUTANEA

Consigli su come e perché fare una corretta esfoliazione cutanea del viso.

La superficie visibile della pelle è formata da cellule "non vive"

E’ formata da vari strati sovrapposti di cellule, fisicamente e intimamente unite le une alle altre senza alcuno spazio libero tra di loro. Sì può immaginare la disposizione delle cellule epidermiche come quella di un muro di mattoni.

La funzione principale dell'epidermide è quella protettiva.

Nello stesso tempo il tessuto deve essere elastico e consentire i movimenti, con una certa capacità di dilatarsi e restringersi in caso di variazione del peso corporea.

Per adempiere a questi compiti, la superficie cutanea non è inerte e immutabile ma, al contrario, in continuo rinnovamento le cellule superficiali sì distaccano a migliaia per volta, seguendo un processo di esfoliazione costante durante l'anno detto turnover cutaneo, assolutamente impercettibile in condizioni fisiologiche.

Perché la superficie cutanea si rinnova costantemente, ma la pelle non si assottiglia?

Le cellule superficiali vengono ricambiate completamente all'incirca una volta al mese.

L'epidermide complessivamente non si riduce di spessore perché le cellule che si distaccano sono rimpiazzate da altre, neoformate nella zona più interna adiacente al derma, detta "Strato basale"

Le cellule epidermiche dello strato basale sono vive e si riproducono, da una cellula madre, si originano due cellule figlie esattamente uguali.

In seguito, una delle due rimane identica alla cellula madre, con la possibilità di dare origine a nuove cellule: l'altra, invece, inizia a produrre in grande quantità una sostanza detta "cheratina".

La cheratina è proteina più importante dell'epidermide e degli annessi cutanei come peli capelli e unghie. È molto resistente, grazie alla sua natura fibrosa e insolubile in acqua.

In condizioni fisiologiche il turnover cutaneo corrisponde all'incirca a un periodo di un mese, quindi al termine di un anno solare possiamo ipotizzare di aver "perso" all'incirca 2 kg di cellule cutanee.

A un certo punto la quantità di cheratina all'interno della cellula, è talmente elevata che ne causa la morte, si può dire per una sorta di "soffocamento". La cellula perde il nucleo e alla fine del processo di maturazione giunge alla superficie dell'epidermide con una struttura fisica molto particolare: è simile a una squametta assottigliata, estremamente resistente e impermeabile grazie alla cheratina di cui è formata in massima parte.

In situazioni patologiche, come per esempio nel caso della psoriasi, il turnover si riduce enormemente arrivando anche a una settimana. Ciò significa che le cellule epidermiche non hanno il tempo necessario per "maturare" regolarmente. E’ probabile che raggiungano la superficie ancora vive e non sufficientemente ricche di cheratina. In tal modo viene a mancare la principale caratteristica difensiva e protettiva cutanea, di conseguenza la pelle è più debole.

Non a caso la psoriasi è una malattia di origine psicosomatica che rende ragione della forte connessione tra sistema nervoso centrale ed epidermide; il paziente, inoltre, si sente psicologicamente più fragile e con minori difese nei confronti del mondo esterno.

Come si modifica l'epidermide con l'invecchiamento

I principali cambiamenti dell'epidermide con il trascorrere degli anni si possono riassumere come segue.

› Il turnover cellulare rallenta, in particolare dai 40-45 anni in poi. Di conseguenza la superficie cutanea non si rinnova più regolarmente una volta al mese, i corneociti si distaccano con maggiore lentezza e, così, rimangono "attaccati" alla pelle per un tempo più prolungato. Ciò comporta una sorta di "effetto cemento", nel senso che le cellule cornee invecchiate conferiscono all'incarnato un aspetto poco luminoso, con una tonalità tendente al grigio proprio come... il cemento!

  • L'epidermide si riduce in spessore e, soprattutto dopo la meno-pausa, diventa meno elastica e tonica.
  • Il film idrolipidico si modifica sia nella composizione sia nella quantità, tende a diminuire col tempo, così la pelle si disidrata più velocemente ed è anche maggiormente esposta all'ambiente esterno.
  • La pigmentazione diventa di frequente disomogenea. Già intorno ai 30 anni possono apparire zone iperpigmentate rispetto ad altre più chiare. Il fenomeno peggiora in seguito all'esposizione prolungata ai raggi solari nel corso degli anni senza protezione adeguata, soprattutto se in gioventù si sono verificate scottature.

 

PROMUOVERE L’ESFOLIAZIONE CUTANEA

Abbiamo visto come il rallentato rinnovo fisiologico epidermico sia uno degli effetti dell’invecchiamento. Il risultato dell’aumentata permanenza delle cellule sulla superficie cutanea comporta una maggiore opacità, con riduzione di elasticità e idratazione complessiva della pelle.

Promuovere il turnover epidermico non significa solo favorire l’esfoliazione delle cellule morte che tendono a "cementarsi, ma anche stimolare lo strato basale per la formazione di cellule nuove. Il risultato appare visibile: la superficie cutanea che si rinnova ritrova luminosità e migliorano la morbidezza e il colorito.

Quali sono le tecniche cosmetiche che promuovono il turnover epidermico?

Sono essenzialmente riconducibili a due tipologie: chimiche e meccaniche.

  • Le prime si basano sull'impiego di sostanze chimicamente attive come gli alfa-idrossiacidi, in concentrazione superiore al-18% e con pH inferiore a 3, i beta-idrossiacidi (per esempio, l'acido salicilico), oppure i derivati dell'acido retinoico.
  • Il sistema di esfoliazione meccanico prevede l'utilizzo di polveri finissime ottenute da sali di alluminio, oppure dal prodotto finale della lavorazione di pietre preziose, come il diamante o la madreperla, che provocano una microdermoabrasione sulla superficie dell'epidermide.

Qual è la differenza tra esfoliazione e peeling?

Per esfoliazione s'intende un processo delicato di allontanamento delle cellule cornee superficiali già in fase di distacco. È un trattamento cosmetico senza effetti collaterali, che si può effettuare anche a livello casalingo. Per questo motivo abbiamo creato due tipi di esfolianti meccanici GOMMAGE OH MERVEILLE mandorle e bambù e GOMMAGE SB PROBIOTICS con nocciolo di albicocca micronizzato.

Il peeling, invece, comporta l'eliminazione di parecchi strati di cellule cutanee e, se da un lato è particolarmente efficace, dall'altro risulta aggressivo e pericoloso a causa degli effetti collaterali potenzialmente irreversibili. Va eseguito unicamente sotto controllo medico, dal dermatologo.

Il peeling chimico prevede l'applicazione di acido glicolico, salicilico o tricloroacetico ad altissima concentrazione e con un pH minimo, per una durata di pochi secondi.

A che età si consigliano i cosmetici che promuovono il turnover epidermico?

Dipende soprattutto dalla tipologia di pelle, anziché dall'età.

Come antiage, i cosmetici che agiscono sul turnover cutaneo sono consigliati a partire dai 35 anni, con un impiego periodico, in relazione al tipo di pelle, da 1-2 volte la settimana a 1-2 volte al mese.

La pelle normale-mista ha una maggiore necessità, rispetto alla tipologia secca, di promuovere l'esfoliazione cutanea, per ridurre il sebo in superficie e diminuire la formazione dei comedoni che possono comportare la formazione dei brufoli.

Se la pelle è secca, ogni trattamento con AHA va testato prima su piccole zone, perché non deve provocare arrossamento che può sensibilizzare la cute. Per la pelle secca è consigliata un'esfoliazione molto delicata, con acido glicolico in concentrazione non superiore all'8% e con pH non inferiore a 4, oppure un trattamento con polveri finissime.

N.B. L'acido retinoico è una molecola di impiego unicamente medico-farmacologico.

Le azioni dermatologiche dell'acido retinoico riguardano:

  • l’aumento della desquamazione cutanea superficiale;
  • l'assottigliamento dello strato corneo;
  • la promozione della formazione di nuovi cheratinociti;
  • un effetto positivo sui fibroblasti.

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