Nella vita per procedere con maggiore consapevolezza, al meglio possibile in ogni momento e a ogni età, occorre una costante e quotidiana cura di sé. Conoscere come si sviluppa il processo fisico dell’invecchiamento a livello dei tessuti e saper quali sono i fattori che ne aggravano il decorso offre la possibilità di limitare coscientemente i danni.
La velocità della progressione è anche in relazione a d eventi al di fuori di noi oltre che ai naturali effetti fisiologici nel corso degli anni.
La prevenzione antiage trae origine dal rispetto verso se stessi, il proprio corpo ed il significato della propria esistenza.
Sono le terapie mediche, lo stile di vita, l’alimentazione, l’esercizio fisico, le ore dedicate al riposo e le cure estetiche. Queste ultime dovrebbero essere considerate come elemento integrante e non come punto di partenza.
In realtà per ognuno di noi esistono 3 tipologie di età, non propriamente collegate al trascorrere del lineare del tempo.
Età biologica: è un patrimonio personale esprime i processi di maturazione biologica di ciascun individuo insieme alle influenze ambientali esterne su fondamenta geneticamente determinate (Galimberti 2006). E’ l’età reale espressa che non corrisponde necessariamente agli anni anagrafici. Una ricerca condotta presso l’Università di Leicester e il King’s College di Londra si è scoperto un gene che influenza l’età biologica (marchetti, 2010) Si è dimostrato che persone con una specifica variante genetica sul cromosoma 3 hanno i telomeri più corti pertanto, a parità di età anagrafica, risultano molto più invecchiati, anche di 10 anni.
Età psicologica: e’ l’età che ognuno percepisce di avere, dipende dalla percezione di noi stessi e di quanto ci sentiamo giovani o vecchi.
Età funzionale comprende l’età cronologica, biologica e psicologica. E’ un età dinamica che mette in relazione la qualità genetica strutturale con lo stile di vita e la maturazione interiore. Non può essere misurata con nessun parametro analitico non è un processo lineare associato al trascorrere del tempo. L’età funzionale esprime non solo uno stato fisico ma anche uno stato interiore.
Una recente teoria dell’invecchiamento basata sulla perdita dei telomeri
Intervista di Claudia Dreifus e Elisabeth H.Blackbum da la Repubblica 16 luglio 2007
Elisabeth H. Blackbum studia i processi di invecchiamento e i mutamenti biochimici delle cellule collegati alle patologie geriatriche.
- Telomeri e telomerasi cosa sono?
- I telomeri sono capsule protettive che si trovano all’estremità dei cromosomi, nelle cellule. I cromosomi contengono le informazioni genetiche. I telomeri sono un pò come i puntali delle stringhe delle scarpe che evitano che le stringhe si sfilacci. La telomerasi è un enzima che interviene quando i telomeri si consumano e si accorciano, ricostituendoli. Con il passare degli anni telomeri dell'uomo lentamente si logorano si è sempre chiesto se questo fenomeno avesse un ruolo. Ora sembra sempre più possibile.
- esiste un legame tra lunghezza dei telomeri e stress?
- Dalle nostre ricerche di laboratorio risulta che lo stress psicologico effettivamente invecchia le cellule, un fenomeno che si evidenzia misurando la lunghezza delle estremità dei Cromosomi, i telomeri appunto. Qualche anno fa la dottoressa Elissa Eppel, psicologa, esperta di stress cronico, si è chiesta se lo stress influenzi l'invecchiamento delle cellule. Si sempre riscontrato, nei soggetti sottoposti a forte stress, un aspetto “sciupato”. Così, su idea di Elissa, abbiamo osservato 2 gruppi di madri. Un gruppo aveva figli normali, sani. Le madri dell'altro gruppo avevano un figlio affetto da una patologia cronica. Ciascun soggetto fu sottoposta ad Analisi fisiologiche e psicologiche. Nel gruppo di madri sottoposta a Stress abbiamo rilevato una riduzione dei telomeri e della telomerasi proporzionale al periodo di tempo dedicato alle cure del piccolo malato. Per la prima volta sono stati chiaramente evidenziati rapporti di causa effetto relativi ad un elemento non genetico. I geni hanno un ruolo nei livelli di telomerasi, ma qui non si tratta di geni. Il corpo subiva un impatto esterno che influenzava la sua capacità di autoriparazione.
- Sarebbe così dimostrato un legame mente-corpo?
- Questa è una prova. Non è l'unica. I ricercatori hanno scoperto che il cervello invia impulsi nervosi direttamente agli organi del sistema immunitario, non solo al cuore e all'intestino. Tra le altre cose lo studio condotto sulle madri ha rilevato l'esistenza di un legame tra i bassi livelli di telomerasi e le patologie associate allo stress.
Abbiamo tenuto in considerazione le patologie cardiovascolari, il profilo lipidico alterato, l'obesità. Le donne in cui si riscopriranno questi valori avevano la telomerasi bassa.
COSA ACCADE ALLA PELLE CON IL TRASCORERE DEL TEMPO?
20-25 anni
Di norma in questa giovane fascia d’età le rughe non sono visibili se non con alcune espressioni quali il sorriso.
Esistono tuttavia casi in cui a questa età appaiono rughe indipendentemente dal movimento muscolare espressivo facciale. In genere sono collegate ad una forte influenza ereditaria o dovute all’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti negli anni precedenti.
25-35 anni
Già attorno ai 25 anni possono apparire i primi segni visibili dell’invecchiamento, piccole rughe si evidenziano principalmente nel contorno occhi dove la pelle è particolarmente sottile e delicata ed è continuamente sottoposta a contrazioni e stiramenti dovuti al movimento dei muscoli del viso.
Le rughe iniziano ad approfondirsi e a rendersi evidenti anche in altre zone del viso in particolare ai lati della bocca e sulla fronte. Se la pelle non è stata protetta e curata adeguatamente nel corso degli anni verso i 30 anni possono apparire numerose rughe permanenti, non collegate al movimento dei muscoli.
35-45 anni
Dai 35 ai 40 anni le rughe di espressione diventano più numerose e profonde. Molti segni restano permanenti.
Appaiono anche le prime rughe da invecchiamento dei tessuti non correlate ai segni dell’espressione mimica. Se la pelle è stata ben curata queste ultime non si rendono visibili prima dei 40 anni. Se però l’invecchiamento estrinseco ovvero l’eccessiva esposizione al sole o lampade abbronzanti le rughe da lesione possono essere anche molto precoci. Dopo i 40 anni la pelle invecchia perdendo tono e compattezza non solo sul viso ma anche sul collo e zona decolleté, si formano le prime linee orizzontali che segnano il collo e la pelle risulta meno luminosa.
45-55 anni
In questa decade di vita il contorno del viso non è più definito. Il calo ormonale influenza negativamente lo spessore dermo-epidermico e la pelle complessivamente si assottiglia perdendo elasticità e tono. L'idratazione diminuisce. Il turnover epidermico rallenta, si accumulano gli strati superficiali di cellule morte ricche di cheratina che conferiscono una tonalità più opaca e spenta all'incarnato. Anche il microcircolo rallenta, di conseguenza le scorie metaboliche vengono drenate con maggior difficoltà e si accumulano nei tessuti; in corrispondenza, l'ossigeno e nutrienti raggiungono le cellule cutanee con maggiore difficoltà.
Dai 55 anni in poi
A causa delle modificazioni ormonali collegate alla menopausa, gli adipociti (cellule del ipoderma) perdono volume, di conseguenza il tessuto adiposo dell'ipoderma diminuisce in spessore e densità. Oltre alla riduzione della tonicità e dell'elasticità cutanea, dovuta alla profonda modificazione del derma, il calo del tessuto adiposo nelle zone maggiormente soggette alla forza di gravità (guance, collo, interno braccia, cosce e glutei) porta al fenomeno definito caduta della pelle verso il basso. Nel viso tale fenomeno altera nettamente il contorno, che appare sempre meno definito.
In questi anni si verifica la diminuzione delle difese immunitarie cutanee: la pelle diventa più delicate e sensibili alle infezioni. Inoltre, dato che le cellule immunitarie cutanee sono in relazione con i processi rigenerativi, si riduce la capacità di riparare i danni provocati dall'invecchiamento estrinseco (per esempio stress o esposizione al sole).
I cosmetici antiage oggi sono sempre più efficaci perché la ricerca ha fatto passi da gigante sulla sperimentazione di sostanze attive di nuova generazione la migliore azione per la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo la otterremo se faremo uso costante e regolare dei prodotti cosmetici
Analizzeremo insieme (anche nei prossimi articoli) una alla volta le funzioni che un cosmetico antiage deve avere...
FUNZIONI DI UN COSMETICO ANTIAGE
- Mantenere l’idratazione cutanea ottimale
- Proteggere la pelle dalle radiazioni solari
- Stimolare la ridensignificazione del derma
- Decontrarre i muscoli mimici del viso per ridurre la visibilità delle rughe di espressione
- Promuovere l’esfogliazione cutanea e il turnover epidermico
- Aumentare la penetrazione delle sostanze funzionali
- Stimolare il metabolismo cellulare
- Ridurre l'ossidazione
- Inibire la degradazione naturale di acido ialuronico, collagene, elastina
- Aumentare le difese immunitarie
- Migliorare il microcircolo
- Indurre all'azione hormo-like
- Aumentare lo spessore del tessuto adiposo localizzato Schiarire le ipercromie
Fin da giovanissimi la prima regola è mantenere la pelle idratata
La pelle secca è meno protetta quindi più esposta ai danni dell’ambiente, più sensibile, soggetta ad arrossamenti.
E’ anche più sottile quindi invecchia più velocemente rispetto ad una normale-mista pertanto va protetta e trattata sin dall’infanzia
Quali sono le sostanze cosmetiche idratanti?
Esistono un vasto numero di molecole idratanti che agiscono sulla pelle con tre diversi meccanismi di azione:
- creare occlusività
- integrare il film idrolipidico
- modificare chimicamente il contenuto di acqua nell’epidermide
- creare occlusività: molti utilizzano oli minerali derivati dal petrolio quali siliconi, olio di vasellina e paraffina, noi utilizziamo oli vegetali che hanno la stessa funzione sono naturali ma costano di più... molto importanti in questo caso sono le maschere da tenere in posa dai 20 ai 35 minuti.
- integrare il film idrolipidico: olii vegetali, burri, cere, steroli e ceramidi (ci stiamo lavorando a breve uscirà una crema specifica a questo scopo).
- modificare chimicamente il contenuto di acqua nell’epidermide. gli alfa idrossiacidi AHA acido glicolico lattico malico tartarico
Tutti i nostri prodotti contengono oli vegetali
MISS J è la nostra linea all’acido ialuronico a 5 pesi molecolari ed NMF formulata proprio per:
- creare occlusività per non minimizzare la perdita naturale di idratazione dell’epidermide
- il siero e la crema sono trattamenti quotidiani mentre la maschera a forte effetto occlusivo è un trattamento strong per ridare velocemente idratazione profonda all’epidermide.
- nella bava di lumaca è contenuto naturalmente l’acido glicolico nel siero e nella crema Probiotics è contenuto l’acido lattico.
… a presto dal Blog JMJ